Segui il blog su Facebook e Twitter



X

Il mio libro in vendita

mercoledì 19 agosto 2009

7.2 Il focolare



Non sono molti gli elementi, tratti dal Trecentonovelle, che forniscono dettagli sugli spazi, le sistemazioni e gli utensili destinati alla preparazione e alla cottura degli alimenti. Spesso le indicazioni più interessanti provenivano da un’iconografia circoscritta agli ambienti aristocratici: cucine signorili, principesche o monastiche, passate alla posterità per le loro qualità architettoniche, che rivelavano la presenza di un focolare, un caminetto o di una tavola. Tuttavia i progressi compiuti di recente dalla ricerca archeologica sui siti d’epoca medievale sono venuti, poco per volta, a colmare alcune lacune; vuoti che in particolare toccavano il mondo rurale, al quale apparteneva, nonostante lo sviluppo urbano del Medioevo, la fetta più grande della popolazione.
Nonostante ciò nella raccolta del Sacchetti emergono, a riguardo, alcuni particolari da annotare e su cui fare delle considerazioni. Il primo elemento che si ricava dalla lettura della novella CXCII riguarda il focolare, la fonte di calore sulla quale i cibi venivano cucinati.
Il pittore Buonamico non riesce a dormire perché, durante la notte, il vicino di casa Capodoca obbliga la moglie a lavorare la lana. L’artista decide di risolvere la questione facendo un foro nel muro, proprio dove è situato il focolare, per salare oltremisura le pietanze che prepara la donna:

“E Buonamico vegliava da dopo cena infino a mattutino, sí che a mattutino andava a dormire, e 'l pennello si riposava quando il filatoio cominciava. Essendo il focolare, dove costei cocea, allato al detto muro, pensò Buonamico una nuova astuzia; però che, avendo considerato che questa buona donna, quando cocea, mettea la pentola rasente a quel muro, fece un foro con un succhio in quel muro, rasente a quella pentola, e poi lo turava con un pezzuolo di mattone in forma che la donna non s'accorgesse. E quando pensava o vedea che la donna mettesse a fuoco, avea uno soffionetto di canna assai sottile, e in quello mettendo sale, quando sentía non esservi la donna, mettendolo per lo foro all'orlo della pentola, vi soffiava entro per forma che nella pentola metteva quanto sale volea.”

Quando il marito assaggia il cibo salato si infuria con la moglie; Buonamico ripete l’operazione una seconda volta e l’uomo, accecato dalla collera, picchia la donna tacciandola di ubriachezza. Le grida scaturite dalla colluttazione permettono l’intervento di Buonamico che consiglia a Capodoca [...]


Nessun commento: