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Il mio libro in vendita

mercoledì 19 agosto 2009

3.1 Un alimento di facile reperibilità



La novella CCIX ci dimostra come fosse semplice pescare il pesce: Minestra de’ Cerchi, avvisato da una serva dell’esistenza di un’anguilla presso la fonte dove essa lavava le scodelle, non resiste all’idea di mangiarsela. L’uomo, nonostante sia costretto a nascondersi dai creditori, decide di recarsi insieme con la donna a catturare il pesce:

“Il Minestra, udendo questo, ché già se la cominciava a manicare, disse:- Per certo, s'io dovesse essere preso, io non me ne terrei che io non v'andasse. E tolto un bucinetto che avea in casa da pigliare passere alle buche, andò alla detta fonte e menò seco la fante, però che elli non averebbe veduto la bufola nella neve, non che l'anguilla nella fonte.
E dicendo alla fante:
- Vedila tu?
Ella dice che sí; ed elli li dice come ella debbe adoperare quel bucine.
La fante, ubbidendo, in poco d'ora la tirò su nel bucine; e 'l Minestra cosí nella rete se la recò in mano dicendo: - Padella!”

La golosità dell’uomo viene presto punita perché alla fonte trova ad aspettarlo due uomini, che per conto dei creditori lo costringono a pagare il debito: “E 'l Minestra, per paura di non v'essere staggito per altrui, subito trovò modo di pagare; e cosí gli costò cara l'anguilla.”.
In questo episodio si nota come fosse facile pescare senza limiti nei ruscelli, nei torrenti, nei piccoli stagni che dappertutto si incrociavano con le terre coltivate: questo perché in molti casi il diritto consuetudinario garantiva a tutti l’esercizio della pesca. Con il passare del tempo, però, anche questa attività fu soggetta a progressive restrizioni che ne limitarono l’esercizio. Le limitazioni non intaccarono il carattere popolare della pesca di cui abbiamo detto. Il pesce veniva sia pescato che consumato dalla gente comune; nel Trecentonovelle constatiamo come questo alimento sia accessibile alle classi meno fortunate: viene pescato da un umile albergatore (CCXVI) oppure viene servito sulla tavola di famiglie modeste (CCI).
Questa soluzione fu dettata dal desiderio di tutelare non tanto la proprietà, quanto la natura, ossia la fauna ittica, bisognosa di essere difesa dallo sfruttamento troppo intenso cui essa andò incontro in epoca pieno e bassomedievale, a causa dell’aumento della popolazione [...]


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