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Il mio libro in vendita

mercoledì 19 agosto 2009

6.3 Il fornaio



In città i fornai si rivelarono ancora più indispensabili degli osti. La loro funzione consisteva nel cuocere i pani, che venivano portati loro dopo essere stati impastati, e nel curarne la consegna dopo l’uscita dal forno, strumento di lavoro pericoloso che soltanto i fornai erano abilitati a utilizzare, a mantenere con efficienza e a riparare. Essi mettevano in pratica una competenza molto antica e un codice di consuetudini stabilito via via: ci sono tanti privilegi diversi, precedenze e dispute presso la bocca del forno, quanti davanti alla porta del mulino.
Nella novella CXXIV Sacchetti racconta una sua esperienza personale: lo scambio del suo tegame con quello di Noddo da parte di un fornaio. Un suo fante porta a cuocere della carne di lombo e di arista ma queste appetitose pietanze, una volta cotte, vengono consegnate, per errore, a Noddo che senza pensarci due volte se le mangia:

“E io scrittore ne potrei far prova, che avendo mandato uno tegame con uno lombo, e con arista al forno, e 'l detto Noddo avendone mandato un altro con un busecchio pieno non so di che, al fornaio, mandando Noddo per lo suo, gli venne dato il mio;[...]”

In seguito Noddo andrà a reclamare il suo tegame al forno, ma riconsegnerà solo le ossa di quello scambiato. Alla fine, il fante di Franco Sacchetti tornerà a mani vuote e Noddo, oltre al cibo dello scrittore mangerà anche il suo:

“E 'l fante mio va poi per lo mio tegame: il quale giunto, e scoprendolo, poco v'avea altro che ossa. Dico al fante:
- Va' al fornaio, e sappi se io ho a far dadi.
Il fornaio si scusò dell'errore, e Noddo con molte risa si mangiò la cena sua e la mia, non curando caldo che fosse in essa, facendo tosto tosto.”

La novella si presenta ricca di riferimenti, quale, ad esempio, l’entrata sulla scena della figura del fornaio. Nel Medioevo, poiché il pane si preparava in casa, il fornaio era colui che materialmente cuoceva la pasta fatta dalle donne, che gli lasciavano una parte del prodotto per venderlo: il forno era allora uno dei poli della città medievale, come documentano le miniature del Tacuinum Sanitatis che descrivono le fasi di cottura e vendita del pane. Lo scambio dei tegami fatto dal fornaio non avviene di proposito, tuttavia numerose sono le notizie sui tentativi di truffa operate dai fornai, i quali talvolta aggiungevano [...]


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