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sabato 18 settembre 2010

Alla riscoperta dei frutti dimenticati nella Valle del Senio



Ad ottobre due importanti appuntamenti nella Valle del Senio (appennino romagnolo): dal 9 al 10 ottobre la Festa del Marrone giunta alla quarta edizione e dal 16 al 17 ottobre la Festa dei Frutti Dimenticati, questa seconda arrivata alla sua 20esima edizione.
A fare da cornice agli eventi il paese di Casola Valsenio, che si fregia del titolo di Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati. Antiche tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante si esprimono anche nella salvaguardia di alberi da frutto di varietà ormai abbandonate o uscite di produzione. Con l'arrivo dell'autunno due importanti eventi alla riscoperta di quei frutti e di quelle piante che vantano tradizioni lontane, spontanee oppure coltivate sia dai tempi del Medioevo e che sono stati salvati dall'estinzione e recuperati con la soddisfazione d chi li coltiva e di chi li conosce per la prima volta.

Frutti profumati dai colori caldi tipici dell'autunno:

giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e i marroni.

L'interesse per questi frutti rappresenta anche una rinnovata attenzione verso il recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare.

Durante le due feste infatti tra le varie iniziative pensate dagli organizzatori si svolgerà anche un corso di marmellate ed uno di liquori, mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l'autunno la Cucina ai frutti dimenticati.
Saranno proposti piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo.
Tra le ricette:

- la salsa di rovo e di gelso
- le composte di corniole e di cotogne
- la torta di mele selvatiche
- dessert con pere volpine, con castagne,alkermes, il vino e il formaggio.

Un piatto tipico della zona poi il migliacco ricco di ingredienti quali mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e, secondo l'antica ricetta, sangue di maiale in aggiunta.

La Festa del Marrone, invece, propone bancarelle allestite dai produttori, conferenze tematiche sulla certificazione I.G.P., animazioni a tema agreste e assaggi delle eccellenze gastronomiche casolane preparate utilizzando questo prodotto: cotto nell'acqua con l'alloro (balòc), oppure arrostito sulla fiamma (brusé) o cotto nel forno della stufa a legna (spasmé) dopo averli "castrati", cioè praticato un piccolo taglio. 

Con le castagne secche si prepara una minestra, mentre la farina di castagne è la base per la polenta da mangiare con formaggio fresco e per il dolce castagnaccio. Tra i dolci si ricordano anche i ravioli, detti topini, preparati con la polpa di marrone arrostiti.
Il marrone di Casola Valsenio è particolarmente apprezzato per il consumo fresco e per la preparazione dei marron-glace. (tratto da abagnomaria.blogsfere.it)

Per informazioni :
Pro Loco Casola Valsenio tel. 0546 73033 www.terredifaenza.it

Che dire, un evento da non perdere per coloro che amano le castagne e per chi vuole riscoprire le tradizioni medievali: le castagne e gli altri "frutti dimenticati" hanno ricoperto un ruolo importante per l'approvigionamento alimentare delle popolazioni medievali (e degli animali domestici) soprattutto nelle zone di montagna. Basti pensare che in alcune zone d'italia alcuni castagni vennero piantati di proposito proprio per sfruttarne la versatilità del frutto che poteva essere consumato bollito o utilizzato per fare polente e dolci. Questo spiega anche perchè nel Medioevo le castagne venivano chiamate pane d'albero...


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