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Il mio libro in vendita

martedì 18 agosto 2009

Indice delle Novelle dalla XXXI alla XL



Novella XXXI - Due ambasciadori di Casentino sono mandati al vescovo Guido d'Arezzo; dimenticano ciò che è stato commesso, e quello che 'l vescovo dice loro, e come tornati hanno grande onore per aver ben fatto.
Novella XXXII - Uno frate predicatore in una terra toscana, di quaresima predicando, veggendo che a lui udire non andava persona, truova modo con dire che mostrerrà che l'usura non è peccato, che fa concorrere molta gente a lui e abbandonare gli altri.
Novella XXXIII - Lo vescovo Marino scomunica messer Dolcibene, e ricomunicandolo poi, dando della mazzuola troppo forte, messer Dolcibene si leva, e cacciandolsi sotto, gli dà di molte busse.
Novella XXXIV - Ferrantino degli Argenti da Spuleto, essendo al soldo della Chiesa a Todi, cavalca di fuori, e poi, essendo tornato tutto bagnato di pioggia, va in una casa, dove truova al fuoco di molte vivande e una giovene, nella quale per tre dí sta come li piace.
Novella XXXV - Uno chericone, sanza sapere gramatica, vuole con interdotto d'uno cardinale, di cui è servo, supplicare dinanzi a papa Bonifazio uno benefizio, là dove dispone che cosa è il terribile.
Novella XXXVI - Tre Fiorentini, ciascuno di per sé, e con nuovi avvisi per la guerra tra loro e' Pisani, corrono dinanzi a' Priori, dicendo che hanno veduto cose che niuna era presso a cento miglia; e cosí ancora che avevano fatto, e non sapeano che.
Novella XXXVII - Bernardo di Nerino, vocato Croce, venuto a questione a uno a uno con tre Fiorentini, confonde ciascuno di per sé con una sola parola.
Novella XXXVIII - Messer Ridolfo da Camerino con una bella parola confonde il dire de' Brettoni suoi nimici, facendosi beffe di lui, perché fuor di Bologna non uscía.
Novella XXXIX - Agnolino Bottoni da Siena manda un cane da porci a messer Ridolfo da Camerino, ed egli lo rimanda in dietro con parole al detto Agnolino con dilettevole sustanza.
Novella XL - Il detto messer Ridolfo a un suo nipote, tornato da Bologna da apparare ragione, gli prova che ha perduto il tempo.


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