Al proposto di San Miniato un venerdí santo da uno della brigata delli scopatori, con la bocca, è tolta l'offerta che avea su l'altare.
In San Miniato al Tedesco, che oggi si chiama fiorentino, fu un proposto ricco, come ancora oggi si vede la rendita di quello propostato, ma era tanto avaro che Mida non fu il terzo. Avvenne per caso che uno venerdí santo andandosi a visitar le chiese, e offerere su gli altari ogni maniera di gente, e oltre a questo molte compagnie e regole di battuti, col Crocifisso innanzi; avvicinandosi su la nona, il proposto s'accostò all'altare per vedere come fosse fornito; e vedutovi suso assai danari, gli cominciò a raccogliere per riporli però che mezzo dí era passato, sperando non dovervi venire piú a dare offerta alcuna gente. E raccolti i detti danari su uno monticello in su l'altare, e aprendo la tasca per mettervegli entro, ed ecco giugnere una compagnia di battuti, per inginocchiarsi all'altare e offerere: come vede costoro, levasi dall'altare, e lasciavi li denari; e 'l cherico da parte; pensando che quando elli vedessino tanti danari, maggiore divozione gittasse al suo maggiore altare; e partissi, e uscío per alquanto fuori della chiesa. Quando gli scopatori ebbono dinanzi a quello altare orato inginocchione quanto vollono, vanno a baciar l'altare, e cosí giugnendo all'altare, uno di loro gittato gli occhi a quel monticello de' dinari, mandato un poco la visiera dell'elmo, facendo vista di baciare l'altare, pose la bocca aperta su' detti danari, e quanti con la bocca ne poteo pigliare, tanti ne pigliò; e data la volta, seguendo gli altri, s'uscío fuori. Stando alquanto, il proposto torna per ricogliere, e credendo ch'e' denari fosseno cresciuti, gli trova scemati per sí fatto modo che sanza riguardare o come, o che, dice al cherico:
- Ove sono questi denari?
Dice il cherico:
- E' sono come voi gli lasciasti.
- Come sono, com'io gli lasciai? - dice il proposto. Piglia costui, e dagliene per uno pasto.
Il cherico si scusò assai, ma niente gli valse, e 'l proposto stette di ciò gonfiato e tristo un buon tempo, non potendo mai sapere che viaggio avessono fatto detti denari; e colui che se n'empié la bocca, con alcuno compagno fece che si convertirono in capponi; e per l'anima del proposto feciono tra loro una bella piatanza; ed elli con l'avanzo che v'erano rimasi si stette misero e tapino.
In San Miniato al Tedesco, che oggi si chiama fiorentino, fu un proposto ricco, come ancora oggi si vede la rendita di quello propostato, ma era tanto avaro che Mida non fu il terzo. Avvenne per caso che uno venerdí santo andandosi a visitar le chiese, e offerere su gli altari ogni maniera di gente, e oltre a questo molte compagnie e regole di battuti, col Crocifisso innanzi; avvicinandosi su la nona, il proposto s'accostò all'altare per vedere come fosse fornito; e vedutovi suso assai danari, gli cominciò a raccogliere per riporli però che mezzo dí era passato, sperando non dovervi venire piú a dare offerta alcuna gente. E raccolti i detti danari su uno monticello in su l'altare, e aprendo la tasca per mettervegli entro, ed ecco giugnere una compagnia di battuti, per inginocchiarsi all'altare e offerere: come vede costoro, levasi dall'altare, e lasciavi li denari; e 'l cherico da parte; pensando che quando elli vedessino tanti danari, maggiore divozione gittasse al suo maggiore altare; e partissi, e uscío per alquanto fuori della chiesa. Quando gli scopatori ebbono dinanzi a quello altare orato inginocchione quanto vollono, vanno a baciar l'altare, e cosí giugnendo all'altare, uno di loro gittato gli occhi a quel monticello de' dinari, mandato un poco la visiera dell'elmo, facendo vista di baciare l'altare, pose la bocca aperta su' detti danari, e quanti con la bocca ne poteo pigliare, tanti ne pigliò; e data la volta, seguendo gli altri, s'uscío fuori. Stando alquanto, il proposto torna per ricogliere, e credendo ch'e' denari fosseno cresciuti, gli trova scemati per sí fatto modo che sanza riguardare o come, o che, dice al cherico:
- Ove sono questi denari?
Dice il cherico:
- E' sono come voi gli lasciasti.
- Come sono, com'io gli lasciai? - dice il proposto. Piglia costui, e dagliene per uno pasto.
Il cherico si scusò assai, ma niente gli valse, e 'l proposto stette di ciò gonfiato e tristo un buon tempo, non potendo mai sapere che viaggio avessono fatto detti denari; e colui che se n'empié la bocca, con alcuno compagno fece che si convertirono in capponi; e per l'anima del proposto feciono tra loro una bella piatanza; ed elli con l'avanzo che v'erano rimasi si stette misero e tapino.
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