Testa da Todi, essendo de' Priori, ha sotto carne arrostita insalata, e uno catello all'olore gli entra sotto, e abbaia, e tanto fa ch'elli la getta, e rimane scornato.
Al tempo d'Urbano papa V, era per lo detto papa nella terra di Todi uno suo nipote, ch'avea nome messer Guglielmo, assai cavaliere dabbene, a tener luogotenente per lo detto papa. Era l'officio de' priori nel loro palagio, ed era di loro priore de' priori, al modo loro, e al modo nostro è chiamato il proposto, e avea nome Testa, il quale avea per usanza ogni mattina di bere a buon'ora; e fra l'altre mattine una mattina, perché 'l vino non gli facesse noia, e anco per potere bere meglio, prese una fetta di carne salata, e con uno pane sotto se n'andò alla cucina, e mettendo la detta carne su la bracia, come la si fu un poco riscaldata, e messer Guglielmo giugne, che vuole favellare a' priori, e subito e chiamato il proposto:
- Venite che messer Guglielmo è venuto che vuole favellare a' priori.
Il Testa, ch'era proposto, subito per non perdere quella sua arrosticciana o carbonata che vogliamo dire, mettela in uno pane e cacciasela sotto e giugne in sala, ed entra nell'audienza, trovando i compagni, e chiamando messer Guglielmo.
Avea il detto messer Guglielmo uno catello quasi tra botolo e bracchetto, e mai non si partiva da lui; ed essendo tra lui e tra' priori, sentí l'odore della carne salata, e andava pur col muso fiutando a uno a uno, e poi si fermava al proposto, e piú volte andandogli intorno, ora levandosi ritto, e ora intrandogli sotto il mantello, e alcuna volta ulolava. Alla perfine, non partendosi questo cane, ma stropicciando il proposto attorno attorno, el proposto cava il pane e la carne secca di sotto e gettala al cane e dice:
- E tu te l'abbi al nome del diavolo.
Gli altri priori come grossi diceano:
- E che hai tu dato al cane, proposto?
Ed egli dicea:
- Andate pur dietro a quello che siamo per fare.
Dice messer Guglielmo:
- Guarda, signori, quanto il vostro proposto è amator della chiesa di Roma; che non che sia tenero di monsignor lo papa o di me, che sono suo vicario, ma egli è tenero di uno mio vile cagnucciuolo, al quale vedete che ha dato cosí ben da mangiare in questa mattina.
Tutti i priori parvono montoni, sí stettono cheti, e al proposto parve aver pisciato nel vaglio, tanto che quasi per vergogna ammutolò. E 'l cavaliere detta la sua faccenda si partí, raccontando poi al papa Urbano la piacevole novella del proposto di Todi e del suo cucciolino; della quale il papa e gli altri della sua Corte che 'l seppono, piú tempo, dicendo questa novella, n'ebbono piacere grandissimo.
Ancora s'usano di simili reggimenti che pasciuti e avvinazzati vanno sempre ad ordinare e dare li loro consigli; ed ella sta come la sta, e Italia il sa, che con molte fatiche, di male in peggio va.
Al tempo d'Urbano papa V, era per lo detto papa nella terra di Todi uno suo nipote, ch'avea nome messer Guglielmo, assai cavaliere dabbene, a tener luogotenente per lo detto papa. Era l'officio de' priori nel loro palagio, ed era di loro priore de' priori, al modo loro, e al modo nostro è chiamato il proposto, e avea nome Testa, il quale avea per usanza ogni mattina di bere a buon'ora; e fra l'altre mattine una mattina, perché 'l vino non gli facesse noia, e anco per potere bere meglio, prese una fetta di carne salata, e con uno pane sotto se n'andò alla cucina, e mettendo la detta carne su la bracia, come la si fu un poco riscaldata, e messer Guglielmo giugne, che vuole favellare a' priori, e subito e chiamato il proposto:
- Venite che messer Guglielmo è venuto che vuole favellare a' priori.
Il Testa, ch'era proposto, subito per non perdere quella sua arrosticciana o carbonata che vogliamo dire, mettela in uno pane e cacciasela sotto e giugne in sala, ed entra nell'audienza, trovando i compagni, e chiamando messer Guglielmo.
Avea il detto messer Guglielmo uno catello quasi tra botolo e bracchetto, e mai non si partiva da lui; ed essendo tra lui e tra' priori, sentí l'odore della carne salata, e andava pur col muso fiutando a uno a uno, e poi si fermava al proposto, e piú volte andandogli intorno, ora levandosi ritto, e ora intrandogli sotto il mantello, e alcuna volta ulolava. Alla perfine, non partendosi questo cane, ma stropicciando il proposto attorno attorno, el proposto cava il pane e la carne secca di sotto e gettala al cane e dice:
- E tu te l'abbi al nome del diavolo.
Gli altri priori come grossi diceano:
- E che hai tu dato al cane, proposto?
Ed egli dicea:
- Andate pur dietro a quello che siamo per fare.
Dice messer Guglielmo:
- Guarda, signori, quanto il vostro proposto è amator della chiesa di Roma; che non che sia tenero di monsignor lo papa o di me, che sono suo vicario, ma egli è tenero di uno mio vile cagnucciuolo, al quale vedete che ha dato cosí ben da mangiare in questa mattina.
Tutti i priori parvono montoni, sí stettono cheti, e al proposto parve aver pisciato nel vaglio, tanto che quasi per vergogna ammutolò. E 'l cavaliere detta la sua faccenda si partí, raccontando poi al papa Urbano la piacevole novella del proposto di Todi e del suo cucciolino; della quale il papa e gli altri della sua Corte che 'l seppono, piú tempo, dicendo questa novella, n'ebbono piacere grandissimo.
Ancora s'usano di simili reggimenti che pasciuti e avvinazzati vanno sempre ad ordinare e dare li loro consigli; ed ella sta come la sta, e Italia il sa, che con molte fatiche, di male in peggio va.
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