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Il mio libro in vendita

lunedì 17 agosto 2009

Novella XLIII



Un cavaliero di piccola persona da Ferrara andò podestà d'Arezzo: quando entra nella terra s'avvede essere sghignato, e con una parola si difende.

Meglio s'avvide degli atti, che gli Aretini faceano contro a lui, uno cavaliere piccolo e sparutissimo da Ferrara, quando entrò capitano d'Arezzo, che non fece messer Macheruffo, però che nel principio del suo officio al giuramento tagliò la via a chi avesse animo d'appiccare orinali o fare simili frasche. Però che, avveggendosi nel suo entrare in Arezzo che molti ghignavano e sghignazzavono della sua sparuta personcina, tutto sdegnoso n'andò alla maggiore chiesa, dove gli anziani e' rettori erano presenti, a farli leggere li capitoli e dare il giuramento. Quando il cancelliere ebbe letto ciò che dovea, gli porse il libro e disse:
- E cosí giurate a le sante die Vangele?
E 'l capitano guardando dattorno verso il populo disse
- Io giuro ciò che è...


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